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MONZA ELEZIONI 2012

Intervista a Maurizio Brioschi
Candidato per Unione Italiana e Forza Lombarda
Franco Isman



Ci troviamo nella sede del candidato in via Manzoni, giusto a fianco della farmacia del dott. Mandelli, candidato del PDL… Maurizio Brioschi è il candidato di Unione Europea e di Forza Lombarda e l'intervista parte appunto da qui.

Quando sono nati i due movimenti e quanti, all'incirca, sono gli aderenti ?

Unione Europea è un movimento, anzi un partito su scala nazionale nato circa tre anni fa, Forza Lombarda invece è un movimento locale, fondato da me e da Alessandro Scotti anch'esso circa tre anni orsono, quando siamo usciti da Forza Italia di cui non abbiamo condiviso l'unificazione con AN e la trasformazione in PDL; abbiamo circa 300 iscritti.

Quali sono le ambizioni in questa competizione elettorale ?

Beh, essendo la prima volta che ci presentiamo non abbiamo grandi ambizioni: contiamo di superare la soglia di sbarramento e quindi di far eleggere un consigliere e i candidati nella lista hanno dato l'indicazione che devo essere io ad entrare in consiglio.

E veniamo ai discorsi più importanti: il raggruppamento è dichiaratamente di centrodestra…

Beh sì, anche se io rifiuterei delle collocazioni molto precise, in sede locale le posizioni non sono rigidamente vincolate all'appartenenza. Noi siamo usciti da Forza Italia perché non credevamo a questa unificazione e criticavamo l'organizzazione troppo verticistica del partito. Noi ritenevamo che questa dovesse essere la nuova destra

Le sue posizioni per quanto riguarda il PGT ed il consumo di suolo sono chiarissime, tra l'altro lei era fra i consiglieri che nella fatidica seduta di Consiglio di domenica 18 marzo ha contribuito ad affossare la sciagurata variante al PGT, quella che prevedeva qualcosa come 4 milioni di metri cubi di costruzioni, che è decaduta per decorrenza dei termini, ed inoltre ha affermato che l'adozione della variante modificata spuntata in extremis dall'amministrazione deve essere revocata perché palesemente irregolare.

Noi ci eravamo schierati da subito, ancora in Forza Italia già eravamo contrari quando si era dovuto approvare il piano Viganò, di per sé poco chiaro, nel quale all'ultimo momento, con la complicità di tutti, erano state buttate dentro delle volumetrie aggiuntive. L'accordo era che in un anno si faceva una variante ma per renderlo meno invasivo e non di più. Invece la variante è stata tenuta nel cassetto per tre anni e quando è stata portata in consiglio da Romani e Ronzoni e si è visto cosa fosse. Noi a questo punto siamo usciti e siamo passati al contrasto forte, contrasto che si è manifestato anche sulla gestione di tutta la questione della Villa Reale a partire dal Consorzio per arrivare all'attuale concessione.

Ma ormai per la Villa i giochi sono fatti ed è pura esercitazione di fantasia quanto dicono praticamente tutti i candidati, lei compreso, su quelli che “saranno” gli indirizzi politici della gestione. Restando con i piedi sulla terra e tenendo quindi conto della gara di appalto e gestione vinta da un raggruppamento di imprese con vincoli quasi inesistenti sulle destinazioni d'uso e dei lavori “di ristrutturazione” ormai iniziati, cosa pensa possa fare la futura amministrazione ?

Speriamo nel ricorso al TAR presentato dalle associazioni ambientaliste.
L'amministrazione poi dovrebbe usare atteggiamenti di persuasione nei confronti del privato offrendogli proposte di delocalizzazione come la possibilità di realizzare insediamenti ricettivi nelle cascine del Parco opportunamente ristrutturate.

Chi ritiene arriverà al ballottaggio ? E ci saranno delle indicazioni di voto da parte vostra ?

L'ipotesi più probabile è PDL e PD.
Come ho già detto noi riteniamo che il nostro movimento possa rappresentare la nuova destra. A dicembre siamo andati dal presidente Berlusconi chiedendogli di aprire un diverso discorso politico su Monza facendogli presente che, a nostro parere, costruire 500.000 metri cubi sulla Cascinazza significava consegnare la città ad un'altra forza politica.
“Ci penserò” ci ha risposto il presidente. Noi poi abbiamo costituito l'alleanza con Unione Italiana e ci presentiamo in questo modo alle elezioni.
Al ballottaggio noi con questo PDL non ci andiamo e lasceremo i nostri elettori liberi di scegliere. A nostro parere questa città ha bisogno di un governo di larghe intese e sarebbe interessante una dichiarazione di intenti in questo senso del centrosinistra, meglio se prima del ballottaggio.


Nella sua risposta alla seconda delle cinque domande presentate ai candidati sindaco dalle associazioni ambientaliste e dai comitati, a proposito delle attuali aree agricole e verdi lei ha lanciato due proposte interessanti: la prima, consentire ai privati l'edificazione “principalmente” (e questo avverbio non ci piace) sulle aree industriali dismesse “con un corrispettivo di cessione di aree a servizi (boschi urbani) superiore al 25%”. Un aumento quindi e non il consumo delle aree verdi esistenti.

Infatti, ci sembra molto importante per il benessere della città poter disporre proprio di boschi urbani che saranno collegati fra loro con una viabilità ciclo pedonale. Pensiamo ad un collegamento Nord Sud lungo il corso del Lambro, un vero e proprio bosco fluviale.

La seconda rappresenta una eccezione al principio di non edificare sulle aree agricole e prevede di concedere ai privati la realizzazione di un nuovo campo di golf, con le relative costruzioni necessarie, allo scopo di consentire di recuperare all'uso pubblico del golf attualmente ubicato nel Parco.

A nostro avviso la presenza del golf al Parco è ormai una presenza storica e non riteniamo che il golf possa essere semplicemente sfrattato, ma il proporre una valida alternativa potrebbe essere una soluzione che consente di recuperare all'uso pubblico quella importante fetta del Parco e nel medesimo tempo di vitalizzare un quartiere periferico.

Franco Isman



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  3 maggio 2012